Bagno di Romagna (FC) – Caccia alla Beccaccia

Per l’ultimo appuntamento di questa stagione abbiamo deciso di dedicarci alla caccia alla beccaccia, un’attività alla quale ci si dedica con vera passione.

La beccaccia è soprannominata la “Regina dei Boschi” e si colloca principalmente negli ambienti misti: di giorno rimane nei boschi e di notte esce per mangiare.
Il particolare che rende difficile il suo abbattimento è la metodologia con la quale si mostra ai cacciatori: non si conosce nello specificio il periodo preciso nel quale si manifesta e nemmeno dove.

L’intervista di questa volta viene svolta con Danilo Treossi, del Tavolo Regionale delle Associazioni Agricole Ambientaliste e Venatorie.
In Emilia-Romagna è stato realizzato un tavolo di confronto tra le associazioni per improntare una proposta politica che introduce nel calendario venatorio una serie di speci che attualmente presentano dei problemi, come la beccaccia.
Questa particolare cura per il mondo venatorio si sviluppa ovviamente anche come una gestione del territorio.
Gli obiettivi che si cerca di portare a compimento sono fattibili dalla sinergia che si deve andare a creare.

 

 

Argentario (GR) – Caccia in Braccata al Cinghiale

All’Argentario si svolge la caccia che i cacciatori desiderano, fortemente, praticare: la braccata al cinghiale.

Le fasi della caccia in braccata consistono in:
1) Iniziale Tracciatura, svolta in presta mattinata, per identificare le impronte dei cinghiali e per individuare dove hanno trascorso la notte. In base a queste informazioni è quindi possibile capire dove potrebbe risiederne la maggior concentrazione;
2) Disposizione delle poste dalla parte del vento favorevole;
3) Invio dei battitori al lato opposto e accerchiamento della zona;
4) Inizio della caccia.

Durante l’intera Attività, i Battitori vengono accompagnati dai cani, di razze diverse, ma quella più adatta alla caccia in braccata è il Segugio (ancor più adatto il Segugio Maremmano).

Non manca la sicurezza per questa particolare tipologia di caccia, le precauzioni prese sono molteplici:
– Il posizionamento dei cacciatori sulle poste pone l’uomo in sicurezza poichè elevato dal terreno;
– Indossamento di indumenti ad elevata visibilità;
– I battitori non sparano ai cinghiali e in caso succeda, vengono muniti di cartucce a salve;
– Solamente i cacciatori sulle poste sparano ai cinghiali e inoltre, l’inclinazione dell’arma e quindi della mira sull’animale, viene sempre eseguita verso il basso (colpendo verso il terreno);
– I cacciatori sparano con delle carabine che posseggono munizioni che non rimbalzano e risultano meno pericolose in quanto non rischiano di colpire qualcuno per effetto di rimbalzo.

Caldarola (MC) – La Cinofilia e la Caccia alle Starne

I cani e la caccia sono due mondi che molto spesso collaborano insieme, per approfondirne lo stretto legame siamo andati a chiedere di persona ad alcuni cacciatori della zona.

La Ricerca e Caccia di oggi si concentra sulle Starne, da parte dei Setter Inglesi, allenati e addestrati a questo tipo di attività.
– Danilo ci racconta della sua esperienza e vita passata con il suo cane, del tempo che gli deve essere dedicato per l’allenamento e la cura.
– Secondo, con il suo Setter Inglese di nome Jack, ci racconta del punto forte del suo cane (la caccia alla Beccaccia), delle variazioni dell’habitat riguardo le Starne e della sua esperienza dell’attività venatoria.

Lo spazio dedicato alle Associazioni delle Attività Venatorie di oggi viene affidato a:
– Ivo della Federcaccia;
– Antonio Bertini, Presidente dell’Ente dei Produttori di Selvaggina;
– Sandro Pacioni, Consigliere e Giudice Internazionale ENCI.

 

Comacchio (FE) – Caccia agli Anatidi

A Comacchio si svolgono due tipologie di caccia:
– In Botte;
– Dal Palco.

Per quanto riguarda la Caccia in Botte bisogna partire all’alba e addentrarsi nella laguna nelle valli di Comacchio.
Le fasi principali di questa caccia sono:
1) Apertura della Botte;
2) Posizionamento degli stampi e delle anatre vive (richiami);
3) Copertura della barca sott’acqua;
4) Ritiro nell’appostamento e preparazione dei fucili;
5) Via alla Caccia.

Caccia similare, ma con elementi differenti è quella dal palco che consiste nell’utilizzare i richiami per attirare gli anatidi e, da un palco di paglia, avviare l’attività.

Lo spazio dedicato alle Associazioni Venatorie viene oggi affidato a Stefano Merighi, Presidente Regionale della Federcaccia dell’Emilia-Romagna che ci spiega la situazione faunistica e venatoria del territorio.
La caccia è possibile grazie ad una legislazione attuale molto ferrea che regola l’intera attività. Gli ambienti sono in buone condizioni e abitati da animali grazie ai cacciatori che si adoperano per la salvaguardia ambientale e faunistica, nelle zone dove non risiedono i cacciatori infatti si trovano delle vallate in pessimo stato.

Padule di Fucecchio (PT) – Caccia agli Anatidi

La caccia agli anatidi di oggi la svolgiamo al Padule di Fucecchio, in Toscana.
L’orario di partenza è presto come di consueto (alle 5.00) e ci avviamo nelle acque per raggiungere gli appostamenti, poi all’alba inizia la caccia.

Per quanto riguarda lo spazio riservato alle Associazioni Venatorie, l’ospite di oggi è Osvaldo Veneziano, Presidente dell’Arci Caccia, al quale chiediamo di darci la sua opinione sull’attività venatoria attuale e l’obiettivo che l’associazione persegue.

Rotella (AP) – La Falconeria

La Falconeria è un’arte che ha origine antichissime e quelle accertata risale al 775 A.C. e il mentore e padre della falconeria moderna è stato Federico II.

E’ l’arte che è stata concepita come l’addrestramento e la caccia con i rapaci.

Luca de Cesari, Falconiere del UNCF (Unione Nazionale Cacciatori Falconieri), branca della Federcaccia, ci introduce questa attività distinguendo le diverse specie di falchi:
– Alto volo (come il Pellegrino Scozzese): All’avvistamento della selvaggina si libera il falco e questo non carica la preda, ma spicca il volo in alto. Una volta che è pronto all’attacco, il falco vola in picchiata e può decidere se agganciare il bersaglio e portarlo a terra o di dargli una stoccata sulla nuca e stordirlo;
– Basso volo: Tipico rapace utilizzato per l’inseguimento del selvatico.

Il Presidente Regionale della Federcaccia delle Marche, Ignazio Nardini, è l’ospite di questa puntata e ci dona un commento riguardo al calendario venatorio marchigiano, spiegando anche alcune questioni particolari dell’attività.