Inquinamento da piombo

Ha suscitato perplessità tra i cacciatori quella disposizione del calendario venatorio regionale che recita “Nelle Zone di Protezione Speciale e nei Siti d’Interesse Comunitario è vietato l’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno delle zone umide, quali laghi naturali ed artificiali, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune di acqua dolce, salata, salmastra, corsi naturali … e corsi d’acqua artificiali, nonché nel raggio di 150 m dalle rive più esterne a partire dalla stagione venatoria 2008/2009”. Il piombo è un metallo che ha esclusivamente effetti negativi sulla nostra salute in quanto non svolge alcuna funzione essenziale nel corpo umano ma può solo causare seri danni in seguito al suo assorbimento tramite cibo, aria o acqua: coliche addominali, disfunzione cerebrale, anemia, danni al sistema nervoso, al fegato e ai reni. Molto più degli esseri umani, tutti gli uccelli acquatici appartenenti alla famiglia degli anatidi (anatre, oche, cigni, …) ed in minor grado anche altre specie frequentanti gli stessi habitat (limicoli in genere) sono interessati dall’inquinamento permanente da piombo degli ecosistemi acquatici, poiché possono inghiottire considerevoli quantità di pallini di piombo mentre si alimentano. Anche livelli bassi di ingestione di pallini in piombo possono determinare l’insorgere dei disturbi sopra descritti che prendono il nome di “saturnismo”. Il fenomeno del saturnismo è stato inoltre riscontrato pure in altre specie fra cui i rapaci e i fenicotteri. È noto che le anatre in generale si nutrono, oltre che di piante acquatiche e microorganismi trattenuti filtrando l’acqua, anche “vagliando” il fango del fondo dei bacini nei quali si posano alla ricerca di cibo: un pallino di piombo è spesso ingerito perché scambiato per un seme o per un sassolino necessario a triturare semi e/o bacche nel ventriglio dell’animale. Se pensiamo a quante cartucce vengono sparate in alcuni “… laghi naturali ed artificiali, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune di acqua dolce, salata, salmastra, corsi naturali … e corsi d’acqua artificiali,” la norma iniziale diventa condivisibile. Gli effetti che derivano dall’avvelenamento da piombo rendono gli esemplari contagiati dalla malattia anche più esposti alla predazione poiché essi manifestano indifferenza all’uomo e quasi rifiuto ad alzarsi in volo, anche se disturbati. Inoltre, per la degradazione nell’ambiente dei pallini da caccia sono necessari svariati anni a seconda delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno. L’alternativa al piombo esiste ed è rappresentata da munizioni con pallini in acciaio, al bismuto o in leghe di tungsteno, assimilate al piombo come prestazioni rispetto all’arma. 

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